Stress, non ti temo

Un campanello d’allarme

Stress, non ti temo

Organizzare un evento è eccitante, comporta un grande dispendio di energie, ma ripaga con altrettanto

Dobbiamo possedere diverse capacità per trovare la location; coordinare l’attività dei fornitori; monitorare tempi e scadenze; garantire un livello qualitativo altissimo; affrontare imprevisti e problemi; soddisfare le richieste e gestire le relazioni! Tutto con budget sempre più ridotti e carenza di tempo.

Ma c’è una capacità, solitamente trascurata, davvero importante: gestire lo stress.

“Lo stress è un campanello d’allarme”, spiega Michele Colombo, Psicologo e Managing Partner di Newcom Consulting. “Ci avverte che qualcosa non va, che il nostro equilibrio in qualche modo è sotto attacco e che dobbiamo fare qualcosa a riguardo”.

COME FUNZIONA LO STRESS?

“Tempo fa ho acquistato un nuovo PC portatile. Dal momento che un amico era da poco passato a Apple e ne decantava i vantaggi, mi lasciai convincere e ne acquistai uno. Ma fu un disastro! Era tutto diverso. Dall’aprire e chiudere un documento, all’archiviazione: niente era al suo posto! Mi ci vollero diverse settimane per abituarmi e re-imparare a usare il computer! Ogni cambiamento obbliga a rivedere le nostre abitudini per adattarci al nuovo contesto; e questo produce inevitabilmente una certa dose di stress. La maggior parte dei comportamenti, infatti, e delle decisioni che prendiamo, sono automatismi che si sviluppano a livello inconsapevole. Ciò permette alla nostra mente consapevole di occuparsi solo di cose importanti e delle novità. Purtroppo però, tante più situazioni nuove insieme affrontiamo, tanto più ci sentiremo sotto pressione. In aggiunta, tanto più pensiamo di non essere in grado di farcela, tanto più aumenteranno ansia e preoccupazione. Questi aspetti si rinforzano l’un l’altro, portandoci a una situazione mentale di empasse e sofferenza, che spesso sfocia in stress negativo”.

Sviluppare la nostra intelligenza emotiva, quindi, è un passo importante. Riconoscere lo stato d’animo in cui siamo, aiuta a capire cosa ci mette sotto pressione e pone le basi per gestire e incanalare meglio le situazioni. Imparare poi a usare strumenti efficaci, ci aiuta a mantenere il controllo della situazione.

“La prima cosa da fare per cercare di combattere lo stress è capire quali sono gli eventi stressanti per noi!”, spiega Michele Colombo. “Difatti, non tutti ci stressiamo per le stesse cose: per alcuni parlare in pubblico non è stressante, ma per altri si! Alcuni patiscono a lavorare in uno stato di emergenza, mentre altri no. Una volta chiarito quali sono gli stressor nocivi, possiamo pensare a quali nuove strategie apprendere per adattarci più facilmente a quel genere di evento. Le strategie servono per avere maggior controllo sulle situazioni”.

Se siamo stressati da mille attività, impegni, richieste, urgenze, obiettivi e imprevisti, abbiamo due possibilità: reagire a ciò che accade, facendoci trascinare dagli eventi, con conseguenti attacchi di panico. Oppure, possiamo pro-agire e approcciare ogni giornata con delle routine quotidiane: fare la To Do List giornaliera per fissare le priorità; usare l’agenda per pianificare le attività; creare Gantt per organizzare i progetti, fissare gli obiettivi usando lo Smarter. Allo stesso modo, affrontare un problema particolarmente complesso richiede grandi sforzi, poiché non sappiamo quali conseguenze ci aspettano. Invece di cercare di risolverlo subito, possiamo fare una Mind Map per dipanarlo; intervistare gli stakeholder per raccogliere più informazioni. Quando poi dovremo decidere, potremo elencare opportunità e minacce compilando una SWOT! E così via per gli tutti altri stressor”.

Troppa pressione porta sempre a uno squilibrio, che sentiamo sottoforma di malessere psicologico e fisico. Ma se siamo abbastanza pronti a riconoscere gli effetti dello stress su comportamento, emozioni e pensieri, spesso non ci accorgiamo dell’impatto che ha sul corpo.

“I problemi iniziano quando gli eventi stressogeni vanno oltre il nostro range di sopportazione, lasciandoci sopraffatti”, spiega Giorgio Mottini, Chinesiologo, Tecnico di Riequilibrio Posturale e CEO di Eukinetica. “E’ il momento in cui lo stress inizia a essere percepito come un disagio che sfocia nella nostra parte corporea. Il corpo informa quotidianamente di come stanno i vari “reparti”, attraverso quelli che vengono chiamati campanelli d’allarme. Il dolore muscolo-articolare ne è l’esempio lampante, ma anche la sudorazione delle mani fuori luogo; l’accelerazione del battito cardiaco; i tremori muscolari involontari; i disturbi del sonno; e moltissimi altri ancora”.

A livello corporeo, lo stress può attaccare qualsiasi organo o sistema.  Tuttavia, quello che spesso viene colpito è l’apparato respiratorio. “Le nostre vite sono costellate di emozioni. Quando, però, quelle stressanti si cristallizzano, fanno sì che la situazione respiratoria cambi gli equilibri che la natura ha creato. Un ruolo fondamentale in tutto ciò lo gioca il diaframma. Quando siamo stressati, è perennemente accorciato. Nel tempo, questa situazione porta a una rigidità del muscolo, che inizia a diminuire l’ampiezza del suo movimento. Capita così che, per respirare, iniziamo a usare dei muscoli che non dovrebbero lavorare in quella situazione, come quelli del collo, delle spalle e della zona dorsale”.

Corpo e mente sono inevitabilmente intrecciati da innumerevoli fili invisibili. La mente influenza il corpo che influenza la mente, in un continuum senza fine. Cosa possiamo fare, quindi, quando siamo in tensione o sottostress?

“Anzitutto,” continua Giorgio Mottini “accorgersi di questi meccanismi nel momento in cui accadono! Poi, lasciamo andare l’aria senza freni. Spesso consiglio a persone molto stressate di farsi un post-it sulla scrivania, con scritto: <<ricordati ogni ora di fare 10 sospiri di sollievo>>, meglio se con atti respiratori lunghi: 5 secondi per l’inspiro e 5 per l’espiro. Poi, possiamo ascoltare musica rilassante! Diversi studi hanno dimostrato come suoni e musiche particolari siano efficaci nel riequilibrare frequenze derivanti da situazioni di stress. Ascoltare Mozart a basso volume o raccolte musicali che riprendono i suoni della natura aiuta a riprendere il controllo. Infine, bere, bere, bere… acqua ovviamente! Oltre a favorire l’espulsione di tossine attraverso la diuresi, bere acqua favorisce l’aumento dell’elasticità dei muscoli che, se poco idratati, offrono maggiore resistenza… Un altro stress! Possiamo educarci a questa buona abitudine, partendo da un obiettivo minimo: 6 bicchieri d’acqua al giorno; appena alzati e a metà mattina; prima di pranzo e a metà pomeriggio; prima di cena e di andare a letto”.

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