Come diventare indistraibili

Ridurre le distrazioni è una sfida nel nostro mondo iperconnesso, ma sta diventando sempre più anche un obiettivo prioritario...

Come diventare indistraibili

Ridurre le distrazioni è una sfida nel nostro mondo iperconnesso, ma sta diventando sempre più anche un obiettivo prioritario se vogliamo mantenerci in salute e prenderci cura del nostro benessere psicofisico!

Come diventare indistraibili

Sabato sera sono uscita a cena con la compagnia di amici. Mentre le discussioni si facevano fitte, un’amica ha preso amorevolmente in giro il marito “accusandolo di assenza”, a causa del telefono e della sua abitudine di surfare internet o scrollare i social anche a tavola.  In effetti, anche noi avevamo notato quel comportamento. Ma la cosa che mi ha lasciato stupita è che, anziché ammettere una certa dipendenza (come tutti noi, per altro), il marito se l’è presa. Dal suo punto di vista, non era affatto vero che guardava il telefono a cena! Non era sinceramente consapevole di quel comportamento disfunzionale.

Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia ha radicalmente trasformato le nostre abitudini e il nostro modo di vivere. Lo smartphone, sempre a portata di mano, ci offre un accesso immediato a una miriade di contenuti. Questo è fantastico, ma paghiamo un prezzo decisamente caro: la nostra capacità di attenzione e di concentrazione è sempre più frammentata.

Diverse ricerche hanno dimostrato come la soglia di attenzione sia drasticamente diminuita negli ultimi anni, influenzata dalle continue interruzioni digitali. Questo impatto si riflette sulla capacità di portare a termine le attività quotidiane, concentrarsi sugli obiettivi e vivere appieno i momenti più significativi.

Nel suo libro “Come diventare indistraibili” Nir Eyal offre utili strategie per recuperare la capacità di focalizzazione e ridurre l’influenza delle distrazioni. La chiave, secondo Eyal, è sviluppare un approccio consapevole verso la gestione del nostro tempo e delle nostre emozioni, imparando a rispondere alle distrazioni interne ed esterne in modo più efficace.

Il primo passo è creare delle piccole e semplici regole che ci riproponiamo di seguire tutti i giorni. Disattiviamo le notifiche non necessarie e utilizziamo maggiormente la modalità “Non disturbare”. Ciò permette di creare spazi di concentrazione e dedicarci con più attenzione alle attività importanti. Iniziamo i primi 30 minuti di ciascuna giornata senza consultare il telefono così da mantenere la mente focalizzata e libera dalle sollecitazioni digitali, dando priorità ai propri pensieri e piani. E allo stesso modo, spegniamo internet mezz’ora prima di coricarci per dedicare questo tempo ad attività rilassanti, preparando il corpo a un riposo profondo. Inoltre, individuiamo momenti di disconnessione, in cui decidiamo di dedicarci corpo, mente e spirito al qui ed ora!

Secondo Eyal le distrazioni, però, non derivano solo dagli stimoli esterni ma anche da impulsi interni, come la noia, l’ansia o la necessità di sentirsi sempre connessi. Ogni volta che sentiamo il bisogno di prendere il telefono, quindi, chiediamoci perché lo stiamo facendo e cosa stiamo cercando di evitare. Questo piccolo esercizio aiuta ad individuare i nostri trigger interni e a rispondere in modo più razionale.

Un altro elemento chiave è la pianificazione consapevole del nostro tempo, magari utilizzando la tecnica del “timeboxing”. Consiste nel dedicare slot di tempo a ciascuna attività, inclusi i momenti di relax e svago. Sapere cosa fare, e quando, ci rende meno inclini a cadere nelle tentazioni digitali, perché abbiamo un piano chiaro da seguire, così da vivere le nostre giornate in modo più equilibrato.

In ogni caso, come diceva la mia amica a cena, per cambiare direzione è necessaria una buona dose di consapevolezza. Quante volte guardiamo il telefono anche quando siamo in compagnia? Oppure mettiamo in stand-by quello che stiamo facendo per occuparci di cose inutili? O ancora controlliamo email o chattine varie? Accorgerci delle nostre abitudini disfunzionali è imprescindibile per iniziare a cambiarle.

Significa rendersi conto che questi comportamenti li agiamo anche noi (e non solo sempre gli altri!), e che le conseguenze sono serie. Non solo riducono la qualità delle interazioni sociali, impediscono di essere efficaci nelle attività e nel raggiungimento degli obiettivi, ma alterano velocemente il benessere emotivo e psicofisico. Quindi, chiediamo alle persone intorno a noi di farci notare quando ci stiamo distraendo e iniziamo a prendere nota.

Diventare indistraibili è certamente una sfida nel nostro mondo iperconnesso, ma è anche un obiettivo raggiungibile con consapevolezza e impegno. Non si tratta di rinunciare alla tecnologia, ma di usarla efficacemente, così da poter decidere liberamente dove e con chi investire il nostro prezioso e limitato tempo!

Paola Sabbatini

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