Nikole Kidman e la Sindrome dell’Impostore
Con una frase di poco più di dieci parole ci insegna ad essere autentici, ricercare l’eccellenza
e lavorare per il miglioramento continuo.
Nikole Kidman e la Sindrome dell’Impostore
Lo scorso settembre, Nikole Kidman ha fatto un toccante discorso in occasione dell’accettazione del premio Sherry Lansing Leadership Award. Hanno avuto grandissima risonanza le parole per la sua mamma – da poco scomparsa – e per la figlia. Un bel discorso, senza dubbio.
Tuttavia, quello che mi ha sorpreso e meravigliato è stato l’incipit!
Con la sua frase di apertura, Nikole Kidman si è subito mostrata al pubblico estremamente forte e delicatamente vulnerabile, dimostrando ancora una volta la sua grandezza!
“Sono molto brava se ho un copione
non altrettanto brava a fare discorsi,
ma adesso farò del mio meglio!”.
Osserviamo questa affermazione e dividiamola in tre.
Nella prima parte afferma di essere molto brava se ha un copione e questo è universalmente riconosciuto. La Sig.ra Kidman ha vinto 12 premi (tra cui 1 Oscar e 6 Golden Globe) e 35 tra candidature e nomination. Quindi, potrebbe apparire una banalità ciò che ha detto, tuttavia, non è così scontato riconoscere sinceramente (e senza falsa modestia) le proprie qualità.
Come executive coach, mi capita spesso di lavorare con persone che nel proprio ruolo appaiono autorevoli, apparentemente sicure di sé e in controllo della situazione, ma basta un errore, anche piccolo, per fare franare il castello di sabbia sotto le tenebre del dubbio.
“Ecco la dimostrazione che in realtà non sono così bravə come gli altri pensano…
Ora si accorgeranno che in realtà sono unə incapace…
Non sono all’altezza della situazione e prima o poi se ne accorgeranno tutti…”.
Le persone che vivono dentro questo tunnel, pensano di stare ingannando il mondo e, conseguentemente, temono di venire smascherate, perdendo così la stima e l’autorevolezza guadagnate. Tendono ad avere una scarsa conoscenza delle loro reali qualità: si concentrano più sugli errori e sulle critiche (che trasformano in fallimenti) e danno poco valore ai successi e ai complimenti, sminuendoli, pensando di non meritarseli davvero. Alla lunga, quest’atteggiamento erode piano piano la fiducia in sé e l’autostima, rendendole sempre più insicure.
Ne hanno parlato per la prima volta le psicologhe Pauline Clance e Susanne Imes e si chiama Sindrome dell’Impostore. Si appoggia su un grappolo di convinzioni limitanti rispetto al proprio sé che porta le persone ad avere la sensazione di non meritare i successi guadagnati. Ma, al di là della sindrome, sono davvero tanti coloro che soffrono – poco o tanto – di scarsa autostima, più di quanti immaginiamo!
La Sig.ra Nikole Kidman ci insegna perché è importante conoscere realmente ciò di cui siamo capaci. Fare chiarezza rispetto alle nostre capacità, e ai nostri talenti, significa essere consapevoli di tutto il duro lavoro che abbiamo fatto e che spesso diamo per scontato: lo studio; gli apprendimenti; il sacrificio; le cadute e la determinazione a continuare; l’esperienza; gli ostacoli che abbiamo superato e le sfide che abbiamo colto; il miglioramento e l’allenamento continuo; la voglia di andare a fondo senza sedersi sui risultati raggiunti; il coraggio di superare le proprie paure per costruire la migliore versione di noi stessə… E’ un lungo elenco, lo so, e non pretende di essere esaustivo!
Ora, immaginatevi di essere in una riunione molto importante e dovete fare una presentazione, magari al top management. Siete tesə: è il vostro momento per mettervi in luce, provate ansia, desiderate con tutto il cuore che vada bene! Vi sognereste mai di iniziare dicendo: ‘sono molto bravə con i numeri, un po’ meno a raccontarli?’.
Nella seconda parte dell’incipit, lei lo ha fatto. Nikole Kidman ci avverte che sta uscendo dalla sua zona di comfort e si mostra, per un piccolo istante, vulnerabile. Tuttavia, non sembra esserci traccia di paura, imbarazzo o vergogna sul suo volto mentre dichiara quello che pensa essere un suo limite. Lo fa in modo assertivo, senza che questo svaluti la sua persona o la sua essenza di professionista e senza manipolare il pubblico.
Con questa frase, delimita un confine: è come se dichiarasse di essere consapevole che la capacità di parlare in pubblico è ben diversa da quella di recitare un personaggio. Non da per scontato che il suo grande talento, si riversi come per magia in tutte le altre cose che fa. Allo stesso tempo, non crede che l’essere meno performanti in un campo, possa in qualche modo inficiare il suo talento o cambiare il giudizio nei suoi confronti. E ci avverte di fare altrettanto!
Sapersi valutare in modo sereno ed equilibrato, conoscere e ri-conoscere le nostre ombre, ci permette di vivere una vita serena e libera dai pre-giudizi che spesso proiettiamo sugli altri.
In ultimo, il pezzo finale: “farò del mio meglio”! Davanti al suo pubblico, la Sig.ra Nikole Kidman prende un impegno: non sarà perfetta, potrebbe -forse- non essere all’altezza delle aspettative di qualcuno; tuttavia, coglie la sfida con serietà e rispetto, verso il pubblico e soprattutto verso di sé, attingendo alle migliori risorse che possiede e di cui è capace.
Questo incipit è un elogio all’eccellenza, al miglioramento continuo e all’autenticità in un mondo che invece ricerca solo la perfezione; l’apparenza e la superficialità. E’ un’ottima strategia che ognunə può modellare su di sé e far diventare una preghiera nelle situazioni difficili, come un mantra da sussurrare a sé stessə, per ricordarsi chi è, la strada che ha fatto e quella che ancora ha voglia di percorrere!